"io scrivo": una di quelle frasi piccole che si portano dietro troppo. io scrivo perchè ne ho bisogno. sono grafomane, non posso farne a meno. come la droga. una di quelle cose che se non ce l'hai vai in crisi.

martedì 9 febbraio 2010

Nuvole.

Nino era un bambino che guardava le nuvole.
le guardava dal mattino alla sera, col buio e con la luce. gli piacevano talmente tanto che quando il cielo era azzurro e il sole splendeva, lui era triste.
non gli interessava nessun gioco. nessun soldatino, nessun subbuteo, nessuna figurina, nessun cartone animato. per lui nella vita esistevano solo le nuvole. e il suo orsetto: Nuvolino.
Nuvolino parlava sempre con Nino e facevano grandi discorsi sulla forma e sul colore delle nuvole, inventando storie incredibili.
un giorno avevano visto un cane che prendeva un bastone lanciato al volo dal padrone.
un giorno avevano visto delle incredibili astronavi aliene.
un giorno avevano visto enormi piatti da portata pieni dei cibi più buoni.
i bambini, si sa, sono creature particolari.
gli adulti non capiscono i bambini perchè non si ricordano più di essere stati piccoli e di aver avuto capacità al di fuori dell'ordinario. perchè un giorno sono cresciuti e tutte quelle qualità sono sparite, senza che loro si fossero accorti neanche di averne.
per questo la mamma e il papà di Nino non facevano altro che sgridarlo:
-Nino studia!
-Nino, ma perchè non vai a giocare con gli amichetti?
-Nino prova a leggere un libro.
-Nino fai un disegno!
ma per quanto il piccolo Nino si sforzasse, disegnava sempre nuvole e sceglieva solo libri sulle nuvole.
lui sapeva che dentro quelle montagne di panna bianca c'era qualcosa. ogni coperta grigia aveva una storia, veniva da un posto lontano, portava dei regali.
ma soprattutto, Nino sapeva che sopra le nuvole c'era un altro mondo.
gli altri bambini non lo capivano, ridevano di lui perchè aveva sempre il naso immerso nell'aria e gli occhi pieni di quelle soffici montagne sospese.
un giorno nella sua classe arrivò un bambina che gli si sedette subito vicina.
Nino e quella bambina fecero amicizia. tutti furono sorpresi: l'unica persona al mondo, oltre al suo orsetto, che fosse riuscita a parlargli.
la bambina raccontava a Nino tante storie e per un po' sembrò che il piccolo si fosse dimenticato delle nuvole.
ma poi, qualche giorno dopo, li trovarono sdraiati nell'erba del giardino della scuola che indicavano il cielo. Nino aveva attaccato quella strana malattia sulle nuvole anche alla bambina.
i grandi cominciarono a preoccuparsi: Nino e la bambina non si separavano mai e andavano in giro sempre col naso all'insu, a guardare il cielo.
Nuvolino però soffriva. lui era rimasto solo, adesso Nino pensava sempre alla bambina.
così decise di recuperare il suo amico.
una sera, prima di andare a dormire, disse a Nino che poteva farlo salire sulle nuvole. gli disse che ci saliva tutte le sere quando Nino dormiva. anche se non era vero.
e gli disse come doveva fare.
Nino però non voleva salirci da solo:
-è con lei che devo andarci. lei è l'unica che mi ha ascoltato. lei mi capisce.
Nuvolino era ancora più triste. sapeva che non avrebbe mai più recuperato il suo amico perchè Nino pensava solo a quella bambina. stava crescendo e si sarebbe dimenticato di lui e soprattutto delle nuvole.
così, il giorno dopo a scuola Nino raccontò alla sua amica speciale come salire sulle nuvole. proprio come gli aveva detto il suo amico Nuvolino.
ma la bambina non capì e scappò piangendo.
Nino però aveva deciso. quella stessa notte, come gli aveva detto il suo amico Nuvolino, sarebbe salito sulle nuvole.
tornò a casa solo, per la grande gioia del suo amico orsetto.
anche Nuvolino però era destinato a rimanere solo.
quella stessa notte, il piccolo Nino si mise in piedi sulla finestra e, al primo passaggio di una nuvola al suo davanzale, mise un piede fuori, e volò via.
senza che nessuno lo trovasse mai più.

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