"io scrivo": una di quelle frasi piccole che si portano dietro troppo. io scrivo perchè ne ho bisogno. sono grafomane, non posso farne a meno. come la droga. una di quelle cose che se non ce l'hai vai in crisi.

venerdì 23 luglio 2010

Guadagnarsi i propri sporchi quattrini.

sono impelagata con il lavoro da cameriera sul lungotevere, precisamente a Ponte Milvio, lo schifosissimo ponte a cui Moccia ha rifilato la tremenda "usanza" (se così vogliamo chiamarla) di attaccarci i lucchetti in giro e gettare la chiave nel tevere.
una cosa obbrobriosa (i lucchetti, dico).
ci sono salita per la prima volta in vita mia un mese fa e mi sono venuti i brividi e il prurito per tutta la ferraglia che c'era attaccata. ferraglia più che inutile e dannosa per il ponte che, secondo me, potrebbe crollare se continua così.
non solo: ma la gente è stata capace di attaccare i lucchetti anche AL SOFFITTO. io non ci volevo credere, eppure sono ovunque, ci perseguitano. 
altro che zombie: un giorno verremo posseduti e mangiati dai lucchetti dell'ammore di ponte Milvio. 
ma poi non è tutto. perchè sul ponte c'è tanto di omino con bancarella che te li vende i fantastici lucchetti. senza che tu li compri in ferramenta, capito? detto ciò, rabbrividisco anche per il posto in cui sto perchè, comicamente, ci troviamo proprio sotto al ponte. 
la cosa carina è questa:
"dov'è che lavori?"
"a ponte milvio"
"ma dove, di preciso"
"a un bar che si chiama 'Montoya', sotto al ponte."
proprio come i barboni, esatto.
ed è un po' come i barboni che stiamo, dato che ci troviamo in mezzo alla melma ripulita alla meglio, che ogni tanto ti vedi attraversare la strada da qualche pantegana (che, posso assicurare, sono veramente orripilanti e spaventose) e ci puoi mettere anche qualche biscia che passeggia tranquilla qui e là. inutile dire che gli insetti di varia natura svolazzante si sprecano, e che ogni tanto te li ritrovi in qualche orifizio della faccia, se non stai attento. il problema è che io ho la fobia delle farfalle. di qualsiasi natura. e li te le ritrovi DA PPER TU TTO. giuro. 
è una specie di pestilenza. fastidioso.
ma sopportabile. perchè c'è un altro fastidio: il bar è a tema: è per motociclisti, specialmente Harleysti.
quelli con le Harly Davidsons, per capirsi.  
ecco, adesso l'esclamazione giusta da fare potrebbe essere: ommioddio. 
ma non è abbastanza.
credevo di aver finito di trovare categorie di persone da odiare molto tempo fa, quando frequentavo il liceo, ma ora ho compiuto uno step superiore. 
ho scoperto che c'è una categoria di persone che, probabilmente, odio sopra ogni cosa. 
ok, capisco bene che la loro è una passione come potrebbe essere la mia per i libri, per il teatro o per la fotografia che, si, sono piuttosto dispendiose, ma mai come la loro. che non solo è dispendiosissima, ma è anche RUMOROSA e PACCHIANA. insomma: brutta. 
(mi scuso con chiunque amasse questo tipo di cose, ma io non ce la posso proprio fà.)se vedeste che razza di moto ha questa gente, a chiunque verrebbe l'orticaria per il cattivo gusto. a una persona come me che si nutre di bellezza, certe cose fanno MALE.
ma poi LORO, che persone sono. 
ignoranti, cafoni, rozzi, porci e stupidi. la MAGGIOR parte di loro è così. 
credevo fosse solo una leggenda, invece è vero!
abbiamo avuto un raduno di 300 di loro, qualche tempo fa, e sono inimmaginabili le volgarità che ho sentito, l'ignoranza che filtrava nell'aria, il modo in cui, con leggerezza, hanno il coraggio di trattarti.
certo, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, perchè ne ho conosciuti alcuni che sono persone normalissime, simpatici, tranquilli.
e non è che mi sconvolgo per certe cose, ma quando capitano TANTE così TUTTE insieme. beh. non è facile. ma la stragrande maggioranza di loro è così. e anche LE DONNE! non ci volevo credere, eppure c'erano queste che sembravano delle camioniste (senza nulla togliere alla categoria contro cui non ho nulla assolutamente, ma loro rappresenterebbero la parte peggiore di questa) coi tatuaggi rozzi e le giacche di pelle, grosse e sgraziate...
neanche loro sono tutte uguali, però alcune...mammamia. bah. non voglio ripensarci.
ovviamente nel posto ci viene anche gente normale, certo. ma trattare con le persone non è facile come pensavo.
c'è chi non si fa il minimo problema e ti tratta a pesci in faccia, senza pensare nemmeno che magari sono ORE che corri di qua e di là e potresti anche essere stanca. dico: POTRESTI. perchè nella mente delle persone che ti vedono lavorare, spesso questa opzione non è contemplata. comunque, c'è da dire che il lavoro mi piace molto più di tutte le schifezze che ho fatto finora, lo preferisco di gran lunga sia al call center, che alla commessa. anche alla baby sitter. decisamente. 
almeno ho sempre da fare, sono sempre in movimento e il tempo passa in fretta. 
e i miei sporchi soldi me li guadagno, cazzerola!
comunque non siamo ancora arrivate alla cosa peggiore (credevate fosse finita qua eh??), che è l'ORGANIZZAZIONE del locale.
il mio capo è un cazzone. un cazzone infinito. 
non è in grado di organizzare niente, mi sembra che non si renda conto di come debbano andare le cose.
cazzo, lo so che l'organizzazione di un locale non è facile, ma se l'ho capito io come funziona, e non ci ho mai avuto niente a che fare prima, possibile che loro non arrivino a determinate cose BASILARI che bisognerebbe fare?
non trova le cameriere (al posto suo lo ha fatto la mia amica che fa la barman e che, ovviamente, ha chiamato anche me)
non ci sono i numeri dei tavoli
non abbiamo un'organizzazione di sala (abbiamo dovuto farcela da SOLE)
non riesce a mettersi d'accordo coi suoi soci e le cose le scarica sempre su di noi, ovviamente
non sanno cosa comprare per la spesa
non vuole spendere e prende cose di bassissima qualità, comprese cose essenziali e di conseguenza le  funzionano poco e male. 
manca sempre tutto e dobbiamo andare a mendicarlo dagli altri locali, cosa che, spesso e volentieri mi fa vergognare come un cane (a me, ma possibile che a loro no???)
l'unico dipendente che ha trovato lui, e cioè il lavapiatti, è incapace, rincoglionito, stronzo e non capisce una parola di quello che gli si dice. ora io capisco che poveraccio fa un lavoro di merda, che è straniero...ma in un posto come quello serve VELOCITà! possibile che non se ne rendano conto?
mioddio. la cosa mi snerva.
e in tutto questo devo fare finta di niente, altrimenti chissà che cazzo succede.
l'altro socio è un viscido e non si ricorda MAI il mio nome (e lo odio per questo)
e l'altra socia è l'unica nota positiva di tutto questo, la salvezza. unita alle mie colleghe, ovviamente. 
insomma: UN DISASTRO. 
ho bisogno di dire altro?
che poi sono anche simpatici, ma così ti si rimpone ogni cosa!
fortuna che stare a contatto con la gente mi piace e non mi fa pensare...