"io scrivo": una di quelle frasi piccole che si portano dietro troppo. io scrivo perchè ne ho bisogno. sono grafomane, non posso farne a meno. come la droga. una di quelle cose che se non ce l'hai vai in crisi.

giovedì 29 dicembre 2011

volevo dire che quest'anno sono molto felice di me stessa, perché ho letto "il piccolo principe" e mi è piaciuto.

il 2011 è stato un anno intenso.
intensissimo.
diciamo che per quanto mi riguarda, è come se 10 anni di vita si fossero concentrati in questo qui.
e sono successe tante di quelle cose che, realmente, non so come faccio ad essere ancora viva.
la cosa più importante di tutte, per esempio, è che ho letto per la quinta volta "il Piccolo Principe" e mi è piaciuto. finalmente.
ci sono libri che non capisci se non in determinati periodi della vita, dico io.
questo era il momento giusto.
e diciamo che questo potrebbe riassumere egregiamente tutto il mio intensissimo anno di vita.
ma, per tediarvi ulteriormente, ho deciso che farò un bell'elenco, così. perché alla fine dell'anno gli elenchi vanno tanto di moda.
e io, posso essere da meno?
no.
dunque.
  1. mi sono laureata alla magistrale, e quindi ho smesso di studiare.
    un grosso trauma. dal momento che avrei continuato a studiare per il resto della mia vita. peccato che i soldi per fare una cosa del genere, soprattutto in Italia, nessuno te li dia.
    questo ha comportato un uso massivo della lettura. cosa che ha reimpolpato in modo consistente la mia libreria, ma ha spolpato in modo molto più consistente il mio portafogli.
  2. ho smesso di danzare.
    secondo trauma.
    dopo 11 anni di ininterrotto studio, ho smesso con la danza.
    il mio cuore piange ancora. la mia scuola ancora mi manca.
    e beh, c'è ben poco altro da dire.
  3. nonostante questo non ho mancato nemmeno quest'anno di salire su un palcoscenico.
    ho presentato il mio primo spettacolo per intero, e scritto per questo le stesse presentazioni.
    e questo mi fa sentire molto fica.
  4. ho cominciato a lavorare. e, successivamente, a percepire uno stipendio fisso.
    fisso. va beh. diciamo uno stipendio- dignitoso.
    dignitoso. insomma. ok. non c'è una parola per definirlo. comunque è uno stipendio. e tanto basta.
    ora ho una partita IVA (elemento che, fino a poco tempo fa, collegavo semplicemente con una cantante obsoleta) e un commercialista (figura mitologica, ancora piuttosto sconosciuta e spaventosa.)
  5. mi sono disamorata una volta.
    trauma numero tre.
    e innamorata due.
    traumi numero quattro e cinque.
    incredibile, eh?
    in un solo anno sono riuscita a finire la seconda delle storie più importanti della mia vita nel modo più difficile possibile, probabilmente.
    poi ho avuto diverse disavventure, una piuttosto dolorosa, che non starò qui a raccontare, perché mi vergogno un bel po'.
    se non altro, però, c'è stato un ricco lieto fine.
    infatti adesso porto un anello al dito e non credo di essere mai stata così innamorata nella mia vita. un po', infatti, mi sento strana. tornare improvvisamente all'adolescenza, a 26 anni, è assurdo.
    levato il fatto che io, adolescente, non ho mai smesso di esserlo. ma così. wao.
  6. ho conosciuto TANTISSIME persone nuove.
    ho scoperto che un sacco di persone possono volermi bene, e non credevo sarebbe stato possibile.
    ho un sacco di nuovi amici sparsi per l'Italia e sono tanto felice!
  7. ho viaggiato tantissimo.
    ho fatto Roma-Milano un sacco di volte.
    e mi sono vista un sacco di concerti in giro per l'Italia. mai visto così tanti concerti e mai viaggiato così tanto per i concerti.
  8. ho cambiato casa.
    ho affrontato un grosso trasloco.
    e sono andata a vivere da sola.
    questo significa che ho cominciato a pagare le bollette, e fare la spesa. a vedere come si sta nel mondo dei grandi e ad impanicarmi spessissimo per tutti i soldi che spendo. a farmi stressare da tutti i parenti che vogliono, obbligatoriamente, essere invitati a casa. ad avere un sacco di ospiti. e ad avere molto meno tempo per me perché gran parte di quello che ho lo uso per pulire, rassettare, mettere a posto, fare il bucato, cucinare, cambiare i letti eccetera eccetera eccetera.
    ma il tutto condito da una serie pressoché infinita di soddisfazioni.
  9. ho frequentato un corso di fotografia, e ho imparato a usare la Reflex. ovvero: ho riacquistato la vista, perdendo la mia cecità. 
  10. ho finito -finalmente- di scrivere il mio libro e ora sto per farlo uscire in autopubblicazione/autoproduzione. e sono tanto, tanto orgogliosa del mio figliolo di carta. 
insomma, non mi sento proprio di volerlo completamente buttare dalla finestra questo anno, in fondo. 
poi dice che uno invecchia.
ma io non lo so.

mercoledì 14 dicembre 2011

il mio primo libro è quasi pronto

uscirà in autoproduzione e ne stamperò 50 copie, per il momento.

sono orgogliosa del mio bambino, di quello che ci è voluto per farlo, e sì, anche di me stessa.

scrivere un libro concerne lacrime, sudore e sangue. nel vero senso della parola.
scrivere un libro fa tanto male, ma fa anche bene.
scrivere un libro, a volte, è uno sforzo superiore alle tue possibilità.

non so se è bello o meno. per me lo è.
è una raccolta di racconti di cui non dirò ancora il titolo. vi basti sapere questo.

sarà comunque possibile comprarlo contattandomi. ad un prezzo pressoché ridicolo.
a breve, nuove comunicazioni.
Chiara