"io scrivo": una di quelle frasi piccole che si portano dietro troppo. io scrivo perchè ne ho bisogno. sono grafomane, non posso farne a meno. come la droga. una di quelle cose che se non ce l'hai vai in crisi.

mercoledì 24 novembre 2010

fascino.

a me piacciono gli uomini affascinanti.
spiego: non mi piacciono quelli notoriamente belli. a me piacciono quelli che hanno fascino, ovvero qualcosa di particolare. che sono attraenti, ma non belli canonicamente. che hanno qualcosa che li rende interessanti.
faccio un esempio: un uomo bello è Brad Pitt.
a me Brad Pitt fa letteralmente schifo. e non lo dico per tirarmela: è vero.
io, alla domanda: che faresti se Brad Pitt ti bussasse alla porta di casa? risponderei: lo caccerei a calci. va beh, a calci no, sono una persona educata. però gli direi gentilmente di girare i tacchi e andarsene. che io ho ben altre mire e aspettative.
ecco, io ho un debole per gli uomini con un'abilità. che sono particolarmente bravi in qualcosa. prima di tutto. e non intendo bravi ad essere stronzi, o bravi ad essere buoni.
nah.
quello è carattere. io sono schifosamente materiale: mi piacciono le abilità tangibili.
occhei, Brad Pitt è un bravissimo attore, non lo metto in dubbio. ma è troppo...standard, non so se mi spiego.
il solito bellone alto, col fisicaccio, il capello biondo e l'occhio azzurro. la mascella pronunciata, lo sguardo accattivante.
blablablabla.
poretto eh, ma a me il suo sguardo pare tutto fuorché accattivante...
a me piacciono quelli che sanno fare qualcosa e dentro questo qualcosa c'è il loro fascino.
cioè, tra gli attori bravi ce ne sono alcuni che sono molto meglio del nostro sopracitato Pitt.
esempio: per me Johnny Depp è il massimo del massimo.
e qui mi si potrebbe dire: evvabbè! Depp è bono come il pane.
esatto!
Depp è BONO, non è bello, che è ben diverso. non ha quella bellezza standard che ha il Pitt. capito?
e poi Depp ha fatto di tutto: si è truccato, travestito, vestito, svestito, rasato i capelli, fatti crescere, è diventato calvo e si è messo su un caschetto, ha usato parrucche e facce diverse dalla sua, ma per me rimane sempre il più più più di tutti. e meglio ancora quando si trasforma.
tipo: non è meraviglioso da Cappellaio Matto? forse è la mia interpretazione preferita!
oppure: amo Heath Ledger quando era Joker. GENIALE. semplicemente il top del top.
o anche: mi getterei a pesce tra le braccia di Tim Roth. parliamoci chiaro: Roth non è bello. per niente. non è tanto alto, ha gli occhi un po' piccoli e il nasone. ma il suo sguardo, e come si muove...SANTOCIELO!
e poi io mi lascio rapire da un altro genere di cose.
diciamo che preferisco i musicisti agli attori, perchè gli attori sono una categoria di persone che mi fa un po' paura. ma questa è un'altra storia.
ho un debole per i musicisti perché li trovo incredibili.
quelle sono persone che si sono studiate la musica che, parliamoci chiaro: non è una delle cose più semplici del mondo da imparare.
e molte volte l'hanno imparata da soli, senza che nessuno gliela insegnasse.
mi piacciono quelli che sanno suonare tanti strumenti. o quelli che cantano e suonano.
che ne so: Chris Martin? se potessi andrei da lui a dirgli di lasciare Gwyneth Paltrow e prendere me al suo fianco per tutta la vita. TUTTA LA VITA.
mi andrebbe bene anche, chessò, John Legend. perchè no?
i modelli, per esempio, mi fanno SCHIFO. vomito e schifo.
che c'è di bello in uno tutto oliato, con gli addominali fino in gola, le chiappe che se ci sbatti ti puoi rompere qualcosa, il bicipite modellato e il pettorale scolpito? in uno che è capace solo di posare e camminare?
sono STANDARD. io odio le cose standard. io amo le diversità!
a me piace il magrolino alto. oppure l'uomo con il filo di panzetta. (non fraintendiamo: PANZETTA, non PANZONA da camionista lurido e con la macchia di unto sulla canotta.)
preferisco gli uomini con una bella voce a quelli con un bel fisico.
mi emoziono per uno con cui penso un discorso non sarebbe soltanto: oggi ho fatto palestra, ho mangiato proteine, mi sono depilato il petto e rifinito le sopracciglia.
puoi essere bello quanto ti pare, tesoro, ma se dentro la testa non hai niente, per me vali meno del copertone squarciato di un'automobile. non mi fa nascere nemmeno l'attrazione fisica. anzi. mi fa scendere tutto il possibilmente scendibile.
mi innamoro letteralmente dei papà che portano a spasso i passeggini con dentro i pupi e che dimostrano di amare i loro piccoli. questa sì che è un'abilità particolare.
muoio quando mi rendo conto che esistono uomini che leggono. vuol dire che abbiamo ancora una speranza in questo mondo.
oppure gli scrittori. occielo. cielissimo. (sempre che non se la tirino, certo)
e poi. e poi ho un serio problema. serissimo. perchè in fondo è una delle cose meno importanti e più inutili del mondo. perchè il mio infinito materialismo arriva fino a qui. sì.
io...ecco...ho un assurdo debole per gli uomini che sono in grado di vestirsi.
non di infilare una maglia e un pantalone, no. cavolo.
parlo di quelli in grado di abbinare i vestiti.
quelli che stanno attenti al tipo di scarpe che indossano.
quelli che hanno un guardaroba diversificato.
quelli che ogni tanto indossano una giaccia e una camicia.
quelli che sanno cosa vuol dire "stile"
io muoio, muoio letteralmente per uno che è capace di capire quali sono gli abiti giusti e che è, soprattutto, attento all'abbinamento dei colori.
correrei tra le sue braccia confessandogli che lo amerei per sempre.
anche se non è canonicamente bello. anche se non è poi così bono. anche se ha la panzetta.
posso sentirmi male, giuro.
che, in fondo, non è mica una cosa tanto ordinaria.

lunedì 8 novembre 2010

pubblicazioni

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=544757

qui c'è un libro dove hanno pubblicato uno dei miei figli.
forse quello che amo di più.
si tratta di un'iniziativa benefica e anche valida, ma soprattutto di un bel libro, secondo me!
quindi, a parte il mio racconto, ce ne saranno molti altri da scoprire, amare e leggere.
per tutti voi che avete ancora la pazienza di seguirmi, sopportarmi e sostenermi nella mia dura lotta per diventare una vera scrittrice.
dateci un'occhiata, è scritto tutto nel link.
e se decidete di comprarlo fare un'opera buona per voi, perchè l'arte è sempre un'ottima medicina; e per gli altri, perchè aiutate chi sta male a cercare di stare meglio. 
io non ricevo un centesimo :)
è tutto il piacere di esserci e aver partecipato. 
GRAZIE!

giovedì 4 novembre 2010

questa era doverosa da inserire. A VOI! :)

Giunta in fondo ad un cammino lungo, faticoso e pieno di ostacoli, sento di dover fare i miei ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito direttamente o indirettamente al completamento di questo lavoro.

Ringrazio prima di tutto il Professor Sammartano, per la grande pazienza, il prezioso aiuto e gli importanti suggerimenti, senza i quali mi sarei probabilmente arenata priva della speranza di riuscire a mettere in ordine tutto il materiale e le idee. Grazie anche per aver risvegliato in me quella passione che credevo scomparsa, ma che invece era sempre qui, dentro di me.

Grazie a Bruno Garofalo, per avermi concesso il suo prezioso tempo, per avermi affidato delicato materiale –raro o introvabile– che non avrei saputo come altrimenti scovare, per la pazienza nelle risposte alle mie domande, per la sua sorprendente gentilezza e la voglia di seguirmi, per la grandezza dimostrata nell’essersi messo al mio stesso livello e avermi considerato degna di rispetto.

Grazie al Professor Taffon, per aver accettato di essere il mio correlatore e aver dato anche il suo contributo al lavoro.

Grazie ai miei genitori, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile, in termini di mezzi di trasporto, denaro, ma soprattutto per la loro assoluta e cieca fiducia, per avermi spronata, per il loro sostegno fisico e morale, in tutti i momenti in cui ce n’è stato bisogno e non.

Grazie a Francesco, che ha contribuito dandomi, a sua volta, il suo sostegno materiale e morale, accompagnandomi in qualcosa che non era parte della sua vita, ma che ha accettato di far diventare tale, a tutto l’appoggio che non mi ha mai tolto e ha saputo tirar fuori in ogni momento, alla sua pazienza di starmi a sentire sempre e fino in fondo.

Grazie a Francesca, Sara, Giada, insostituibili colleghe e compagne di avventura –e sventura.

Grazie a Marco, prezioso collega e “assistente”.

Grazie a Giulia per la compagnia, alla Maestra Carla per la sua attenzione a distanza, e a tutte le persone che direttamente o indirettamente, volenti o nolenti, sono state coinvolte in questa esperienza, preoccupandosi e partecipando del suo procedere.

Grazie a tutti quelli che hanno fatto il “tifo” per me, senza dubitare nemmeno un attimo che ce l’avrei fatta.

Grazie al resto della mia famiglia, insostituibili sostenitori e desiderosi ascoltatori.

Grazie agli AMICI che hanno saputo e voluto essermi vicini in ogni modo possibile.

Grazie a tutti coloro che hanno sorriso con me dei miei successi e hanno gioito quando ce l’ho fatta.
Grazie anche alla facoltà di Lettere e Filosofia e al DAMS che mi hanno permesso di intraprendere questo cammino, seppur tortuoso e non privo di insidie, ma che mi ha dato la possibilità di conoscere, studiare e incontrare persone straordinarie.

Grazie, infine, a tutti coloro che hanno desiderato avere e leggere il mio lavoro, per la fede nella validità di questo e aver quindi creduto anche in me e nelle mie capacità.

Non so come avrei fatto senza tutto questo.

mercoledì 3 novembre 2010

come gli adolescenti.

mah, insomma.
sono qui che invidio gli adolescenti che si amano.
non mi sembra particolarmente buona come cosa.
voglio dire: questi sono lì che si sbaciucchiano, si strusciano, si guardano languidamente negli occhi, camminano abbracciati, si chiamano ogni minuto, si mandano idioti messaggini con paroline idiote sui cellulari, si sentono al telefono e subito dopo si scrivono su faccialibro, si fanno foto mentre si slinguano in maniera deplorevole e vergognosa, non si vergognano di niente, sembra che urlino al mondo che loro sono i più belli di tutti, si dicono cose sdolcinate...
come potrei invidiare tutto questo?
dovrei essere qui a odiarli, invece.
a me fanno schifo quelli che non hanno il contegno di baciarsi in un posto che non sia in mezzo alla folla. ma non ce l'avete una casa, una macchina, un cespuglio?
a me fanno schifo quelli che si strusciano in pubblico. li schiaffeggerei se potessi. perchè devi buttare le tue cose personali addosso a me?
a me danno l'urto quelli che si guardano negli occhi sospirando per delle ore intere, come dei poveri ebeti. gli lancerei i miei stivali pecorosi. 
mi irritano profondamente quelli che camminano abbracciati senza essere capaci di staccarsi un secondo, rischiando anche di andare al bagno insieme e pisciare nello stesso minuto. mi viene voglia di vomitare. 
non sopporterei se mi chiamassero ogni minuto. potrebbe esplodermi la testa mentre getto violentemente il telefono dalla finestra.
non ce la potrei mai fare a leggere messaggini idioti scritti con parole idiote sul mio telefono. mi sanguinerebbero gli occhi. mi cadrebbero le braccia. e mi si scioglierebbe l'aifono nelle mani. si rifiuterebbe anche lui. 
se ci sentiamo al telefono, non ci scriviamo immediatamente dopo da un'altra parte. non avremmo niente da dirci. e poi, cazzo, prendiamo un po' di respiro! 
mi danno terribilmente fastidio le foto di slinguamenti vari ed eventuali, pubblicate in bella vista sui social network. nessuno ti ha chiesto di vedere com'è quando lo fai.
e rabbrividisco alle parole sdolcinate. 
eppure.
eppure li invidio per davvero.
nella verità dei miei pensieri c'è una punta di vera invidia.
perchè io, veramente, non voglio: 
-slinguarmi in pubblico
-telefonarci mille volte al giorno
-sentire paroline sdolcinate
-scriverci milleseicento volte
no. 
niente di tutto questo.
io voglio solo innamorarmi violentemente come fanno loro.
che danno subito tutti sé stessi. che amano con ogni fibra del loro corpo. 
e lo fanno davvero.
che, se potessero, morirebbero per la persona con cui stanno.
che non sanno stare l'uno senza l'altro perché sentono che, senza, gli manca l'aria.
che non si vergognano di niente e si sentono liberi di urlare al mondo quanto si amano perché loro sono i più belli di tutti.
perché se si lasciano si distruggono dal dolore come se quella fosse l'ultima possibilità di amare nella loro vita.
che è così breve e loro si sentono già grandi. 
anche se al mondo ci sono mille altri adolescenti come loro. 
che si amano nel loro stesso modo.
loro non moriranno mai finchè sono insieme. 
e moriranno un po' quando si lasceranno.
ma avranno sempre, costantemente, l'amore –quello puro e vero– dalla loro parte. 
senza censure.
senza vergogne.
senza remore.
senza paure.
un amore così folle, puro e incosciente, c'è solo a quell'età.
ecco perché li invidio.
perché poi, a un certo punto, si cresce e non si riesce più ad amare così.
si cresce e subentrano un sacco di problemi.
si cresce e sembra che il cervello funzioni più del cuore.
ecco perché mi piacerebbe innamorarmi come un'adolescente. ancora una volta. 
e mi piacerebbe che si innamorassero di me come gli adolescenti. ancora una volta. 

giovedì 28 ottobre 2010

dieci cose che A VOLTE sono MEGLIO di...

ok. 
il post precedente era...UNA BURLA! 
già perchè le divagazioni mi hanno portata da un'altra parte che non avevo calcolato, ma siccome era carino, allora ho continuato a scrivere! :D 
evviva!
bene. 
quello di cui volevo parlare in realtà, era un'altra cosa.
e in queste cose c'era incluso anche il mio piumino (protagonista assoluto della mia vita ultimamente. è proprio amore.)
volevo parlare di quelle cose che, quando le fai, quando ce le hai, dici che sono meglio di...meglio di...di quella cosa lì, ecco.
non avete capito?
quella cosa che è la cosa più bella del mondo, secondo me. 
quella cosa che di meglio non ce n'è nella vita.
quella cosa che tante volte si dice "vorrei morire così".
quella cosa. 
quella.
quella che comprende due corpi che si fondono insieme in uno e il risultato è...beh, è bello. 
non c'è altra parola per definirlo.
anzi, si, c'è. io direi: esplosivo. 
ecco. è la parola adatta.
non avete ancora capito?
va bene. devo essere greve.
e allora sarò greve. 
perchè tanto a che serve stare qui a fare ricamini?
parlamo come magnamo.
allora, volevo parlare di quelle cose che quando ti succedono dici che...sono...MEGLIO DI UNA SCOPATA. 
ecco. 
l'ho detto.
ma so che voi siete tutti bambini grandi e non vi sconvolgerete. 
indi, passiamo a elencarle.
dieci cose che per me, certe volte, sono meglio di una scopata.
premesso che, la maggior parte del tempo, credo che meglio di una scopata non ci sia praticamente niente. perchè se questa è fatta bene e vale, beh dai, sul serio: c'è qualcosa di meglio? (e non fate le facce scandalizzate. guardate che vi vedo. ma lo so che sotto sotto la pensate come me. essù. siate sinceri con voi stessi. fatevi un favore. tanto se credete che sono una pervertita, non fate altro che divertirmi! :P)
ok. 
facciamo i seri e passiamo alla nostra classifica. 

POSIZIONE N° 10
i momenti in cui ti rendi conto che avevi hai e hai sempre avuto ragione. 
quelli in cui la persona che ti criticava o che ti dava torto, dopo aver fatto tutte le 1600 cose che si potevano fare per evitare la soluzione che avevi dato tu, si gira, con lo sguardo da cane bastonato, e ti dice: «mi sa che avevi ragione tu»
AAAHHHH!!!! 

POSIZIONE N°9 
ricevere dei soldi in regalo, o trovarne. 
bello. 
sono quelli i momenti in cui dici: ci posso fare quello che voglio! 
sono materialista? 
ebbene si, lo sono.
vi ho deluso?
non importa! 
muhuhuhuhuahahahahah!   

POSIZIONE N° 8
la musica.
la musica che mi piace e che amo ascoltare.
ultimamente, in particolare questo effetto me lo fa la musica di Michael Jackson. 
si, lo so. sono malata.
(e ho la stessa malattia per le serie televisive. salvatemi! ma non da Michael Jackson, quella è una bella malattia! :D)
è complicato da spiegare, chi ama la musica sa di cosa parlo.
a volte è un salvagente in mezzo alla tempesta.
altre volte è la compagnia giusta nel silenzio che risucchia.
altre ancora è una carezza e una coccola.
altre è ciò che porta pace.
altre è semplicemente ciò di cui c'era bisogno. ciò che serviva e mancava.  
semplicemente essenziale. :) 
   
POSIZIONE N°7
rivedere persone a cui vuoi bene che non vedi da tanto tempo e passarci del tempo.
o fondamentalmente: divertirmici insieme.   
  
POSIZIONE N°6
l'odore di un libro nuovo.
aprire un libro nuovo.
prendere in mano quel libro nuovo -che ti piace- e realizzare che è TUO. e lo sarà per sempre.*-*
quasi quasi mi commuovo.  
 
POSIZIONE N°5
andare al cinema o a teatro gratis (ovvero: senza pagare di tasca propria) e vedere un bello spettacolo.
non so voi, ma io esco da lì così soddisfatta (soprattutto quando vado a teatro), che quasi quasi penso che non avrei bisogno di nient'altro nella vita. 


POSIZIONE N°4 
un bagno caldo e profumato pieno di schiuma.
tu ti infili là dentro e devi solo rilassarti. basta. non fare nient'altro. 
e vi pare una cosa da sottovalutare? 
non so se avete presente la sensazione dell'acqua calda al punto giusto all'impatto con la pelle. 
ecco, quella. 
vi siete risposti da soli.  

ed eccoci qua. siamo arrivati al podio!
pronti?
VIA! 


POSIZIONE N°3
la mousse di cioccolato al latte con la panna e i biscottini.
occielo cielissimo cielo. 
morbida, spumosa, buoooonaaaaa!
secondo me il cioccolato è un ottimo surrogato del sesso. 
quindi al posto di questa potrei metterci anche la mia torta al cioccolato, o una crepe con la nutella.  
basta stare attenti a non abusarne, altrimenti si rimane destinati ad attaccarsi al surrogato per sempre. 
i dolci sono importanti perchè fanno bene all'anima, ma senza esagerare.
(ma shhhh! non lo dite a nessuno: anche il sesso lo è. e con quello potete esagerare un pochino di più :P)

POSIZIONE N°2 
ballare. 
non ho mai provato, in vita mia, una sensazione simile. è indescrivibile.  
io danzo da 11 anni, e ogni volta che finisco una lezione esco fuori e mi guardo attorno, e ho la strana e bellissima percezione che il mondo sia un posto meraviglioso. dura poco, ma anche gli orgasmi non durano per sempre. :P
purtroppo, chi non l'ha mai fatto non può capire come mi sento.
e vorrei tanto, a volte, che potessero provarlo tutti.  
il mondo sarebbe davvero un posto migliore. 

ed ora....
che rullino i tamburi
che squillino le trombe
che battano le mani
che urlino le galline, le oche e le signorine stupide...
siamo giunti al posto più atteso della classificaaaaaa!! 
 
POSIZIONE N° 1
si, è proprio LUI! 
il piumino che ti fa le coccole. 
quando fa freddo, fuori c'è vento, piove, nevica, gela, e tu non metteresti il naso fuori di casa nemmeno a pagamento, quando non c'è niente al mondo che ti scalda perchè dentro sei un ghiacciolo, quando ti senti solo, sfinito, privo di qualcuno che ti dia conforto...che cosa c'è di meglio del piumino?
insomma, tu ti metti là sotto ed è tutto così morbido, e caldo, e soffice, e comodo...e ti rilassi. io mi sento risucchiata. mi sento così risucchiata che passerei metà della giornata sotto a quella coltre meravigliosa a cucciolare, dopo averci dormito la notte, ovviamente. 
io vorrei poterlo usare anche d'estate! 
(quanto sono pigra!) 
  

 
 

mercoledì 27 ottobre 2010

Amare un piumino, si può. ovvero: guerra aperta al freddo!

sotto la coltre insonorizzata, ovattata e calduccia del mio piumino, qualche sera fa, qualcuno mi ha dato l'ispirazione per questo nuovo, inutilissimo e super disimpegnato blog. 
si perchè, giunge il freddo, che è una delle cose che odio di più al mondo (vedi: cose che odio di più al mondo in questo periodo della mia vita), e io cerco di combatterlo in ogni modo possibile ed immaginabile.
ad esempio, l'anno scorso ho comprato un giubbino che potrei usare, credo, con le temperature che ci sono nell'artica Russia. 
pochi giorni fa ho ricomprato i miei stivali EMU, quelli con la lana merino dentro. gli altri li avevo fatti durare due anni e si sono spanati, ne avevo proprio bisogno. e li ho presi. e con quelli non passa un filo d'aria. poco ma sicuro. (e non pensate che mi puzzino i piedi, a me non puzzano i piedi. giuro!)
sto per farmi la sciarpa di pail più lunga, più larga e più cicciona che esista al mondo...voglio proprio vedere se da lì il freddo entra.
ho comprato le calzamaglie da mettere sotto ai jeans, in caso gli EMU non bastassero.
e per tutti quelli che credono che io non stia molto bene, per quanto riguarda il mio fisico, non è ancora finita!
già, perchè, per combattere il freddo, c'è bisogno di un'altra cosa. 
fondamentale. 
perchè il freddo non va combattuto solo fuori, ma anche dentro casa. 
a parte i riscaldamenti, che sono sottointesi. 
sto parlando di una cosa goduriosa e morbidosa, che ti coccola anche se non è una persona.
sto parlando del mio PIUMINO D'OCA. quello che si mette sul letto e si usa senza lenzuola, ma col sacco. quello che, per capirsi, vendono da IKEA.  
quello che usano gli svedesi. (e non solo) 
ma che ovviamente mia mamma non ha potuto comprare lì come tutte le persone normali, ma ha dovuto prenderne uno che diceva lei, nel negozio che diceva lei, spendendo più soldi (e credendo di spenderne meno, come diceva lei), dopo avermi comprato altre due coperte che diceva lei e aver scoperto che, con entrambe le coperte che diceva lei, io avevo ancora bisogno di un plaid di supplemento perchè avevo ancora freddo e aver speso (al contrario di come diceva lei) un sacco di soldi in più. 
fortuna che al terzo tentativo, abbiamo fatto centro.
anche se non ha ancora capito che, come dice lei, è sbagliato, perchè il piumino di IKEA è ancora più caldo e io sono costretta a dormirci col pigiama di cotone, mentre con quello che mi ha comprato lei ci dormo col pigiama di pail. (che ho scritto due volte e non sono sicura si scriva così.)
vi rendete conto di come io possa sentirmi vicina ad Harry Potter in momenti come questi (vedi il post: i mille motivi per cui J K Rowling odia il suo personaggio Harry Potter)? 
sono destinata a vivere una vita in cui nessuno crede MAI a quello che dico, in cui tutti credono che sia meglio come dicono loro, in cui tutti ascoltano gli altri anche se dicono la stessa cosa che ho detto io, in cui io mi accorgo prima delle cose e nessuno mi sente!
giuro!
e non sto facendo AFFATTO del vittimismo.  
allora. 
parliamone. 
tanto tempo fa successe questo. 
io: «mamma, per la mia camera credo sia meglio comprare il letto a soppalco, così è grande ed ottimizza gli spazi, la libreria, una scrivania piccola e una poltroncina»
madreh: «ma il letto a soppalco è brutto ed è difficile da rifare, prendiamo un letto a una piazza, per la scrivania ci facciamo fare un piano da zio che fa il falegname perchè dobbiamo mettere le credenze che ci avanzano e che avevamo fatto fare prima e per i libri mettiamo le mensole, tanto, quanti libri avrai mai?»
risultato? 
io ho una camera che è un buco, 3 metri per 2, nemmeno, e ce l'ho ingombrata da un piano di merda (permettetemi il francesismo) che deve essere per forza stretto e sopra non c'entra niente, non ho cassetti, ho dovuto cambiare due letti e abbiamo dovuto mettere quello che si chiude e ODIO ODIO ODIO le mensole, che non contengono tutti i miei libri e quelli che avanzano li devo tenere ad ammuffire in soffitta. 
madreh, dopo aver guardato la sua opera di idiozia, nel tempo che fu, disse poi: «mi sa che avevi ragione tu.»
fuck. 
e non vi dico le volte in cui questo mi capita col mio fidanzato. 
ma ho divagato, come al solito.
stavo parlando del fatto che ho dei problemi seri col freddo.
e che probabilmente ho dei seri problemi a livello personale e fisico perchè, una persona normale non lo sentirebbe così tanto. 
se pensate che quello che indosso per uscire al clou del freddo è:
SOPRA 
1- canottiera di lana
2- canotta di cotone
3- maglietta
4- felpa o maglione (rigorosamente in lana)
SOTTO
1-calzamaglie
2-calzini
3-stivali di lana merino
IN PIU'
1-giubbino stile omino michelin
2-megasciarpona che copra orecchie, naso e bocca, e possibilmente arrivi sulle spalle
3-guanti
e a volte mi lamento che ho freddo.
e quelli intorno a me mi odiano. 
se questo non è stare male, lascio a voi il giudizio.
se potessi vivrei tutta la vita sotto al piumino. d'inverno però.
si, ti amo amore mio!  
 
  

martedì 19 ottobre 2010

10 cose che, al momento, odio di più.

ogni tanto, rifletto sul fatto che ci sono un sacco, ma veramente TANTE cose che odio. 
si, ok. è vero.
questo determina probabilmente il fatto che, classicamente, come tutte le donne, conservo in me una alta percentuale di sembianza da yoghurt, ovvero: di acidità. 
ma a me piace consolarmi col fatto che sono una donna fuori dal comune e che questo in realtà vuol dire non che sono acida, ma che sono ipercritica.
il che significa che io, come persona, penso molto e quindi uso il cervello. questo viene di conseguenza.
e dopo aver constatato il mio profondo narcisismo e la mia grossa egomania, non posso fare a meno di dirmi che è bene che sia così.
avere un'alta stima di sè aiuta nella vita. 
quindi, dopo una serie (che potrebbe –ATTENZIONE!– essere infinita se solo volessi) di congetture, posso passare al nocciolo della questione.
evitando ovviamente la mia sindrome del collegamento folle che porterebbe il lettore, esclusivamente a disorientarsi senza capire di che cosa io stia realmente parlando, mi accingo a trattare l'argomento. 
come ho già detto: ci sono veramente un fottio di cose che odio. 
ma ci sono cose che, a periodi, odio più delle altre. oppure che odio per un periodo e non odiavo prima. 
quindi ho deciso, semplicemente per dar sfogo alla mia irrequietezza e alla mia follia momentanee, ben giustificate poi, perchè il periodo non è per niente facile (e sticcazzi! direte voi, e avete ragione! vi rispondo io), di fare una classifica delle 10 cose che odio di più in questo periodo.
ossia delle 10 cose più fastidiose, pruriginose, antipatiche, irritanti e innervosenti che mi perseguitando in questo particolare momento della mia vita.
che non è per niente facile.
come avevo già detto.
appunto. 
BENE! cominciamo!

alla posizione n° 10 troviamo
- "quanti anni compi? 25? eddai! di che ti lamenti?! sei ancora così giovane!!"
 NO! assolutissimamente e categoricamente: NO!! 
prima cosa: io mi lamento come e quanto voglio, di quello che mi pare e se mi pare. 
secondo: parliamone. arrivi a 25 anni che ti stai laureando (e avresti dovuto farlo a 24, ma va bene). ok, lo stai facendo per la seconda volta, ma...vogliamo considerare il fatto che dopo l'università c'è il BARATRO? il nulla totale, la morte, una voragine gigantesca che cerca di prenderti con sè e di risucchiarti.
e questa voragine si chiama: "e adesso che facciooooooooo???"
perciò ti ritrovi a 25 anni -e quindi pericolosamente vicino ai 30- con in mano un pezzo di carta e mezzo, che non servono a niente se non a nettartici il beato deretano, una prospettiva di futuro tutt'altro che rosea, la convivenza -ancora- coi genitori, nessun lavoro e niente in mano. 
e io non dovrei lamentarmi? 
pensateci. 

alla posizione n° 9 troviamo
- "ma tu, che vuoi fare da grande?"
"beh a parte il fatto che sono già grande..."
"va beh, ma ce l'avrai dei progetti!"
"beh, ovvio"
"e che vuoi fare?"
"l'assistente al doppiaggio."
"come l'assistente al doppiaggio? (con annessa faccia delusa e testolina che va a destra e sinistra) ma tu potresti puntare più in alto! qual'è il tuo sogno?"
"beh, io vorrei fare la scrittrice ma..."
"e allora? stai ancora qui a pensarci?" 
perfetto. 
io credevo di aver a che fare con persone intelligenti a volte. 
ma forse ero troppo ottimista credendo che nel mondo ce ne fossero così tante. 
promemoria per me: ce ne sono molte meno di quanto pensi. 
perfetto, detto questo, io ti risponerei anche: maccheccazzovoi? che, tradotto dal mio dialetto significa: ma perchè non ti fai gli affaracci tuoi e mi lasci in pace? :)
però sono una persona educata. 
ottimo. 
allora. 
intanto non mi conosci. non sai chi sono. non sai cosa voglio veramente dalla vita. 
e nel momento in cui io, finalmente, sono riuscita a capirlo, tu mi smonti così? non te lo puoi permettere. 
voglio dire: ma il mio sogno poteva pure essere quello di fare la netturbina (senza nulla togliere alla categoria che rispetto profondamente), ma a te, che te frega? 
chi sei tu per dirmi quello che devo fare IO della MIA vita?
mi conosci? 
e poi, parliamoci chiaro: è INDUBBIO il fatto che io inseguirò i miei sogni e che, finchè posso, ce la metterò tutta per realizzarli...ma non credi anche tu che io abbia bisogno di partire da una base che mi garantisca, se non altro, di mangiare ogni giorno?
ma io dico: è così difficile arrivarci? 
a quanto pare si...

alla posizione n° 8 troviamo
- "ma che sbocchi ti da il DAMS"
"eh, tanti"
"del tipo?"
"del tipo il lavoro nel campo dello spettacolo lo puoi fare tutto"
"del tipo?"
ma insomma, ma devo stare qui per forza a spiegarti tutto?
oppure lo fai apposta per sminuire la facoltà che ho scelto di fare?
indubbiamente sei simpatico. 
ma non venire a chiedere a me che sbocchi ti da il DAMS, c'è un sito internet bellissimo dove puoi andare a vedere tu stesso come funziona. 
ecco, promemoria per le persone che fanno queste domande ai laureandi: 
-in primis: mai, e dico: MAI dare per scontato che i laureandi in un certo tipo di facoltà abbiano deciso di svolgere il lavoro a cui li porterà la loro laurea.  
-in secundis: non fate questo genere di domande. perchè per i laureandi viene tradotto come un INFIERIRE sulla loro condizione di precarietà che li accompagnerà forse per il resto della loro vita. volete sapere che sbocchi ha un'università? guardatelo da soli. 

alla posizione n°7 troviamo
-"ma in che cos'è che ti laurei?"
"teatro"
"teatro in che senso?"
"nel senso di teatro"
"si vabbè, ma nel teatro ci sono un sacco di ambiti, tu per quale hai studiato?"
allora, vorrei che tutti voi capiste che le università statali, perlomeno per quanto riguarda le materie umanistiche e perlomeno per quello che ho capito io, non sono così specifiche come voi profani pensate.
tutti noi lo vorremmo, ma non è così.
quindi, se io ti dico che studio teatro, vuol dire che ho studiato TUTTO il teatro. e che mi laureo in teatro. TUTTO il teatro.
se ci fosse stato qualcosa di più specifico, ti avrei detto: drammaturgia, oppure regia, oppure recitazione. 
per questo esistono le accademie.
le accademie costano un sacco di soldi e hanno posti limitati.
e la maggior parte delle volte all'accademia ci si DIPLOMA, non ci si laurea.
tutto chiaro?
bene. 
io ho studiato TEATRO, ok? TE-A-TRO. T E A T R O.

alla posizione n°6 troviamo
-"ma tu hai lavorato a teatro, no?"
"si, certo."
"perchè non fai l'attrice?"
oddio. 
ma non sentite anche quando la ripetete, quanto è incredibilmente stupida questa domanda?
ma insomma, ma perchè chiunque lavori nel teatro dovrebbe voler fare l'attore?
ma non lo sapete quante cose si possono fare?
cielo.
io nel teatro ho fatto veramente di tutto. o quasi. 
per il mondo intero il teatro è recitazione, e basta.
quanta ignoranza. 

alla posizione n°5 troviamo
-"insomma hai finito."
"si"
"e non sei contenta?"
"no."
"ma come?"
così. non sono contenta.
io vorrei continuare a studiare ancora, vorrei fare la ricercatrice. 
ma devo mettermi a spiegare ANCHE perchè non è possibile questo?

alla posizione n°4 troviamo
-"ma perchè ti lamenti tanto del tuo uomo e non lo lasci mai?"
ma non avete mai pensato che, forse, è perchè lo amo?
non ho mai sentito una donna sulla faccia della terra che non si lamenti MAI del suo uomo. non esiste. in nessun universo.
e siccome siamo esseri profondamente imperfetti, è bene che riusciamo a sfogarci almeno così. 
si, va bene, lui non sarà certo questo stinco di santo. 
è un musicista, è egocentrico, è egoista, è distratto, non sa concentrarsi su più di una cosa alla volta e molte volte questa cosa non sono io, si perde dietro alle stronzate. 
ma c'è anche questo: è premuroso, è gentile, è buono, sa parlare con me, mi racconta tutto, cucina bene, ha sempre voglia di risolvere i problemi tra noi, è bravo in molte cose...
non è certo da buttare.
e chiunque deve stare certo che nel momento in cui mi accorgerò che le cose non andranno, troverò il coraggio di troncare. 
anche se il solo pensiero mi fa un male cane.  

ed ora
rullo di tamburiiiii
il PODIO!

alla posizione n°3 troviamo
-stai finendo di scrivere la tesi e improvvisamente la tua applicazione di Word decide di non funzionare più e che puoi solo, ed esclusivamente, salvare. 
giurosuquantohodipiùcaro che se mi va in fumo il lavoro di mesi, io butto il mac dalla finestra.
Whitey, la mamma ti vuole bene, ma tu dovresti comportarti un po' meglio. 

alla posizione n°2 troviamo
-"ma perchè non smetti di fumare se ti fumi una sola sigaretta al giorno e a volte non fumi nemmeno?"
si, lo so che fumare fa male....
ma ammetto qui e non lo nego, che a me fumare PIACE. ok? 
e se mi piace, perchè dovrei voler smettere?
è terribile, va bene. 
ma perchè dovrei volermi togliere anche quella misera sigaretta che mi fumo in un giorno?
sarò anche libera di farmi del male come più mi piace, o no?

e....al PRIMO postooooo troviamo....
-"MA FRANCO??"
ODIOO
io odio, odio, odio, odio voi che mi fate sempre questa sola ed unica domanda.
Franco non è la mia coda e io non sono la sua ombra.
Franco non è un prolungamento del mio corpo.
Franco -ahimè- non vive insieme a me, quindi posso anche permettermi di non sapere dove sia.
Franco non è un'entità simbiotica che vive attaccata al mio corpo e, per questo se non c'è, non è strano.
Franco non è qualcosa che deve viaggiare obbligatoriamente con me. 
no.
niente di tutto questo.
egli ha una sua vita indipendente, COMPLETAMENTE indipendente dalla mia.
e allora, ve lo chiedo PERFAVORE.
sono stressata, stremata da questa storia.
se mi vedete sguarnita del mio fidanzato, magari potrebbe essere perchè abbiamo litigato, o magari no.  
ma vi prego, vi supplico: se mi vedete e vi viene in mente Franco e decidete di omettere il mio stato di salute e di escludere dalla vostra vita la mia presenza, fatelo pure.
ma non fatemelo presente.  
e ve lo chiedo perfavore: se volete sapere di Franco, CHIEDETELO A LUI.
avete tutti i suoi contatti, CHIAMATELO. 
cazzo.  


with love :) 
 


 
 

venerdì 8 ottobre 2010

i mille motivi per cui J.K. Rowling odia il suo personaggio HARRY POTTER

c'è sicuramente un'altra cosa di cui molti di voi non si sono mai resi conto. 
io invece, che sono una ragazza sensibile, ci ho pensato eccome. 
mentre voi, insensibili e menefreghisti no. 
ecco.
il problema è questo: J.K. Rowling odia Harry Potter. 
spiego: per chi non lo sapesse, la Rowling è la scrittrice della fortunatissima saga di Harry Potter, che io peraltro amo con tutto il mio cuore e la mia anima e ogni fibra minuscola del mio corpo. 
poi, sia ben chiaro: Johanne Kay Rowling è il mio idolo in assoluto. 
insomma, è un genio.
è riuscita ad inventarsi un mondo a parte, un mondo assurdo che esisterebbe in concomitanza col nostro, senza che nessuno di noi se ne sia accorto. 
ha dato vita al sogno segreto e più desiderato di ogni bambino: ha fatto sì che la magia esistesse. 
ha inventato incantesimi, storie di famiglie, dinastie, una scuola di magia, una guerra...ha inventato cose epiche, incredibili. 
cavolo, se c'è qualcuno che ha del talento, quella è lei sicuramente. e ne ha da VENDERE. 
in parole povere, è la donna che io vorrei diventare. 
ma, al di là di questo, c'è un problema di fondo.
si, perchè la mia amata JK odia la sua creatura, il suo figlio di carta, la sua miniera d'oro. 
JK odia Harry. 
gli ha fatto di tutto. qualsiasi cosa negativa sia possibile e immaginabile, Harry l'ha subita.
è per questo che non si può non amare Harry Potter. 
voglio dire, va bene che me lo hanno ripetuto mille volte al corso di scrittura, che ai personaggi va voluto male, perchè così il lettore soffre con loro e si immedesima.
ma così tanto, a me a un certo punto ha cominciato a farmi quasi pena, povero Harry!

*attenzione: questa parte del blog contiene degli SPOILERS, quindi, a chi di voi non conoscesse la storia e fosse interessato a conoscerla per  conto proprio, consiglio di non leggere e farlo in un secondo momento, quando sarete pronti e documentati al punto giusto*

partiamo dall'inizio: a un anno di vita, Harry Potter perde la sua famiglia. mamma e papà muoiono per via di uno stronzo mago cattivo del cazzo che decide deliberatamente di farli fuori, uno dopo l'altro. 
e fin qui, direte voi, niente di troppo strano.
aspettate. il bello deve ancora venire. 
il povero Harry viene sbattuto nella casa degli zii per i primi 11 miserrimi anni della sua vita. in questi anni subisce soprusi da parte del cugino geloso, ciccione e viziato; viene trattato come uno schiavo;  considerato alla stregua di un topo di fogna dagli zii, che non lo amano nemmeno un po', ma meno di zero; vive in un sottoscala; non ha vestiti propri ma è costretto a indossare quelli smessi del cugino, che tra l'altro gli vanno anche grandi; non ha amici perchè è un bambino strano; subisce soprusi da parte dei bulli; non ha giocattoli ma, soprattutto, per 11 e dico: UNDICI anni della sua vita, nessuno al mondo gli rivela che lui è un mago, e che può fare MAGIE. 
cazzo! ma vi rendete conto? NESSUNO. 
io mi sarei incazzata a morte. 

andiamo avanti. 
all'undicesimo anno di vita, viene a scoprire, grazie a uno sconosciuto che non aveva mai visto prima e di cui non conosceva minimamente l'esistenza, che può fare magie, che esistono i maghi e anche una scuola dove c'è gente come lui, che gli zii l'hanno sempre ingannato e che i genitori, in realtà, non sono morti in un incidente d'auto, bensì ammazzati dallo stronzo mago cattivo che aveva deliberatamente deciso di farli fuori solo perchè loro si rifiutavano di seguirlo. 
non solo. ma viene anche a sapere che lui è il famoso "bambino sopravvissuto" di cui tutti parlano, e che quindi nel mondo dei maghi è una celebrità, e che avrebbe potuto avere un'infanzia molto più felice, ma non gliene è stata data la possibilità.
ok. tutto chiaro, no?
perfetto. 
perchè siamo solo all'inizio.

a scuola incontra un altro bullo che gli rompe le palle, perchè, essendo figlio di uno dei cattivi alleati col mago stronzo e cattivo, ha deciso di odiarlo deliberatamente, senza passare dal via. questo gli fa vedere i sorci verdi, anche se -per fortuna- lui sa comunque come difendersi. 
gli viene affidato, seppur inconsapevolmente e involontariamente, per anni, il compito di salvare la scuola dai vari mostri, magie cattive, cose terrorifiche che il mago cattivo e stronzo cerca di scatenargli contro nel corso del tempo per farlo fuori, in quanto lui è l'unico motivo che gli impedisce di conquistare il mondo.
risultato: Harry Potter rischia la pelle ogni santissimo anno di scuola. 
bene.

la cosa bellissima è che comincia a vedersi morire davanti gente fin da ragazzino, quando ancora nessun adolescente al mondo sarebbe pronto per certe cose, neanche a pensarci lontanamente. 
per cominciare gli ammazzano un compagno di scuola davanti agli occhi, ed è proprio lui a dover riportare il corpo del poveretto al padre. 
poi gli muoiono davanti un sacco di persone tra cui due dei pochissimi adulti che gli hanno voluto veramente bene durante la sua miserevole vita. 
più una serie di amici e persone a cui si affeziona. tutti e dico: TUTTI davanti alla sua faccia. 
Harry Potter è un ragazzo traumato dalla vita. che avrebbe bisogno di anni e anni di psicanalisi per riprendersi. 
ma niente di tutto questo. 
lui rimane calmo, tranquillo e integro. senza impazzire nè diventare un serial killer. 

parliamo degli affetti.
Harry Potter si innamora. 
la prima volta di una graziosa cinesina.
che inizialmente non ci sta perchè è fidanzata con un altro.
e successivamente non ci sta perchè è troppo depressa dato che quell'altro è morto. (vedi: il compagno di scuola che gli ammazzano davanti agli occhi).
a un certo punto, poi, le ragazze cominciano ad andargli addosso perchè è popolare, anche se in realtà non gliene frega niente di lui. 
fottute groupies. 
poi si innamora per la seconda volta.
della sorella del suo migliore amico.
già così non è facile. ma c'è un ulteriore livello di difficoltà!
si perchè la roscia bellissima in questione, all'inzio sta con un altro e lui rimane come un fesso. 
poi.

Harry Potter ha due figure di riferimento, che non sono i genitori.
perchè ovviamente sono morti.
uno è il preside della scuola.
un'altro è il suo padrino. 
il suo padrino non è potuto stare con lui perchè l'avevano messo in galera per errore e quindi per il primi 14 anni della sua vita, Harry non conosce neanche l'esistenza di questo. credendolo anche un cattivaccio alleato col mago cattivo e stronzo. 
ma non solo!
perchè il povero padrino viene ucciso solo un anno (o un paio di anni) dopo che Harry l'ha conosciuto. nemmeno il tempo di affezionarcisi. e nemmeno il tempo di stare insieme. 
Cazzo. 
il preside.
essendo il preside non può certo star sempre dietro a lui. quindi gli concede pochissimo tempo. ma Harry lo stima moltissimo.
poi, un bel giorno, Harry si ritrova a doverlo a aiutare a farsi del male e, poco dopo, assiste alla sua morte. il suo assassinio dritto davanti ai suoi occhi, senza poter fare niente. 
credete che sia tutto?
certo, sognate pure. 
perchè non ho ancora parlato della parte peggiore.
la parte peggiore in assoluto.

Harry Potter è un'emarginato.
per un solo, unico e devastante motivo: nessuno, e attenzione, NESSUNO, 
crede. 
mai. 
a quello. 
che dice. 
esempi pratici?
-Harry Potter dice che Voldemort (lo stronzo mago cattivo) è tornato, e l'ha visto coi suoi occhi! risposta: macchè! mente! vuole solo attirare l'attenzione su di sè.
finale: Voldemort è tornato per davvero e sparge terrore per il mondo dei maghi. ma ormai è tardi e bisogna agire in extremis. 
-Harry Potter dice che siamo tutti in pericolo.
risposta: macchè! mente! nessuno di noi è in pericolo. 
finale: muore un sacco di gente. ma ormai era troppo tardi per salvarli. 
-Harry Potter dice che bisogna fare le cose in un certo modo, perchè lui lo sa.
risposta: macchè! non è così, lui è solo un ragazzino.
finale: il modo giusto era quello che aveva detto Harry. 
-Harry Potter dice che gli hanno scagliato contro dei dissennatori. 
risposta: potremmo incarcerarti perchè hai usato la magia prima della maggiore età fuori dalla scuola.
finale: la rivolta dei dissennatori mandati da Voldemort. 
-Harry Potter dice che le carrozze sono tirate da strani animali invisibili. 
risposta: macchè! le carrozze si tirano da sole!
finale: gli animali aiutano nella guerra contro Voldemort. 
-Harry Potter dice che non è stato lui a mettere il suo nome nel calice di fuoco.
risposta: macchè! l'ha fatto apposta, per farsi notare!
finale: è Voldemort, che ammazza un suo compagno. 
...
e ce ne sono molte altre ancora.
non credo di dover continuare.
mi sono già fatta abbastanza del male.  

ecco perchè amo tanto tanto tanto Harry Potter. lui è un derelitto, e noi dobbiamo aiutarlo.
sei fantastico, Harry.