"io scrivo": una di quelle frasi piccole che si portano dietro troppo. io scrivo perchè ne ho bisogno. sono grafomane, non posso farne a meno. come la droga. una di quelle cose che se non ce l'hai vai in crisi.

mercoledì 24 novembre 2010

fascino.

a me piacciono gli uomini affascinanti.
spiego: non mi piacciono quelli notoriamente belli. a me piacciono quelli che hanno fascino, ovvero qualcosa di particolare. che sono attraenti, ma non belli canonicamente. che hanno qualcosa che li rende interessanti.
faccio un esempio: un uomo bello è Brad Pitt.
a me Brad Pitt fa letteralmente schifo. e non lo dico per tirarmela: è vero.
io, alla domanda: che faresti se Brad Pitt ti bussasse alla porta di casa? risponderei: lo caccerei a calci. va beh, a calci no, sono una persona educata. però gli direi gentilmente di girare i tacchi e andarsene. che io ho ben altre mire e aspettative.
ecco, io ho un debole per gli uomini con un'abilità. che sono particolarmente bravi in qualcosa. prima di tutto. e non intendo bravi ad essere stronzi, o bravi ad essere buoni.
nah.
quello è carattere. io sono schifosamente materiale: mi piacciono le abilità tangibili.
occhei, Brad Pitt è un bravissimo attore, non lo metto in dubbio. ma è troppo...standard, non so se mi spiego.
il solito bellone alto, col fisicaccio, il capello biondo e l'occhio azzurro. la mascella pronunciata, lo sguardo accattivante.
blablablabla.
poretto eh, ma a me il suo sguardo pare tutto fuorché accattivante...
a me piacciono quelli che sanno fare qualcosa e dentro questo qualcosa c'è il loro fascino.
cioè, tra gli attori bravi ce ne sono alcuni che sono molto meglio del nostro sopracitato Pitt.
esempio: per me Johnny Depp è il massimo del massimo.
e qui mi si potrebbe dire: evvabbè! Depp è bono come il pane.
esatto!
Depp è BONO, non è bello, che è ben diverso. non ha quella bellezza standard che ha il Pitt. capito?
e poi Depp ha fatto di tutto: si è truccato, travestito, vestito, svestito, rasato i capelli, fatti crescere, è diventato calvo e si è messo su un caschetto, ha usato parrucche e facce diverse dalla sua, ma per me rimane sempre il più più più di tutti. e meglio ancora quando si trasforma.
tipo: non è meraviglioso da Cappellaio Matto? forse è la mia interpretazione preferita!
oppure: amo Heath Ledger quando era Joker. GENIALE. semplicemente il top del top.
o anche: mi getterei a pesce tra le braccia di Tim Roth. parliamoci chiaro: Roth non è bello. per niente. non è tanto alto, ha gli occhi un po' piccoli e il nasone. ma il suo sguardo, e come si muove...SANTOCIELO!
e poi io mi lascio rapire da un altro genere di cose.
diciamo che preferisco i musicisti agli attori, perchè gli attori sono una categoria di persone che mi fa un po' paura. ma questa è un'altra storia.
ho un debole per i musicisti perché li trovo incredibili.
quelle sono persone che si sono studiate la musica che, parliamoci chiaro: non è una delle cose più semplici del mondo da imparare.
e molte volte l'hanno imparata da soli, senza che nessuno gliela insegnasse.
mi piacciono quelli che sanno suonare tanti strumenti. o quelli che cantano e suonano.
che ne so: Chris Martin? se potessi andrei da lui a dirgli di lasciare Gwyneth Paltrow e prendere me al suo fianco per tutta la vita. TUTTA LA VITA.
mi andrebbe bene anche, chessò, John Legend. perchè no?
i modelli, per esempio, mi fanno SCHIFO. vomito e schifo.
che c'è di bello in uno tutto oliato, con gli addominali fino in gola, le chiappe che se ci sbatti ti puoi rompere qualcosa, il bicipite modellato e il pettorale scolpito? in uno che è capace solo di posare e camminare?
sono STANDARD. io odio le cose standard. io amo le diversità!
a me piace il magrolino alto. oppure l'uomo con il filo di panzetta. (non fraintendiamo: PANZETTA, non PANZONA da camionista lurido e con la macchia di unto sulla canotta.)
preferisco gli uomini con una bella voce a quelli con un bel fisico.
mi emoziono per uno con cui penso un discorso non sarebbe soltanto: oggi ho fatto palestra, ho mangiato proteine, mi sono depilato il petto e rifinito le sopracciglia.
puoi essere bello quanto ti pare, tesoro, ma se dentro la testa non hai niente, per me vali meno del copertone squarciato di un'automobile. non mi fa nascere nemmeno l'attrazione fisica. anzi. mi fa scendere tutto il possibilmente scendibile.
mi innamoro letteralmente dei papà che portano a spasso i passeggini con dentro i pupi e che dimostrano di amare i loro piccoli. questa sì che è un'abilità particolare.
muoio quando mi rendo conto che esistono uomini che leggono. vuol dire che abbiamo ancora una speranza in questo mondo.
oppure gli scrittori. occielo. cielissimo. (sempre che non se la tirino, certo)
e poi. e poi ho un serio problema. serissimo. perchè in fondo è una delle cose meno importanti e più inutili del mondo. perchè il mio infinito materialismo arriva fino a qui. sì.
io...ecco...ho un assurdo debole per gli uomini che sono in grado di vestirsi.
non di infilare una maglia e un pantalone, no. cavolo.
parlo di quelli in grado di abbinare i vestiti.
quelli che stanno attenti al tipo di scarpe che indossano.
quelli che hanno un guardaroba diversificato.
quelli che ogni tanto indossano una giaccia e una camicia.
quelli che sanno cosa vuol dire "stile"
io muoio, muoio letteralmente per uno che è capace di capire quali sono gli abiti giusti e che è, soprattutto, attento all'abbinamento dei colori.
correrei tra le sue braccia confessandogli che lo amerei per sempre.
anche se non è canonicamente bello. anche se non è poi così bono. anche se ha la panzetta.
posso sentirmi male, giuro.
che, in fondo, non è mica una cosa tanto ordinaria.

lunedì 8 novembre 2010

pubblicazioni

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=544757

qui c'è un libro dove hanno pubblicato uno dei miei figli.
forse quello che amo di più.
si tratta di un'iniziativa benefica e anche valida, ma soprattutto di un bel libro, secondo me!
quindi, a parte il mio racconto, ce ne saranno molti altri da scoprire, amare e leggere.
per tutti voi che avete ancora la pazienza di seguirmi, sopportarmi e sostenermi nella mia dura lotta per diventare una vera scrittrice.
dateci un'occhiata, è scritto tutto nel link.
e se decidete di comprarlo fare un'opera buona per voi, perchè l'arte è sempre un'ottima medicina; e per gli altri, perchè aiutate chi sta male a cercare di stare meglio. 
io non ricevo un centesimo :)
è tutto il piacere di esserci e aver partecipato. 
GRAZIE!

giovedì 4 novembre 2010

questa era doverosa da inserire. A VOI! :)

Giunta in fondo ad un cammino lungo, faticoso e pieno di ostacoli, sento di dover fare i miei ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito direttamente o indirettamente al completamento di questo lavoro.

Ringrazio prima di tutto il Professor Sammartano, per la grande pazienza, il prezioso aiuto e gli importanti suggerimenti, senza i quali mi sarei probabilmente arenata priva della speranza di riuscire a mettere in ordine tutto il materiale e le idee. Grazie anche per aver risvegliato in me quella passione che credevo scomparsa, ma che invece era sempre qui, dentro di me.

Grazie a Bruno Garofalo, per avermi concesso il suo prezioso tempo, per avermi affidato delicato materiale –raro o introvabile– che non avrei saputo come altrimenti scovare, per la pazienza nelle risposte alle mie domande, per la sua sorprendente gentilezza e la voglia di seguirmi, per la grandezza dimostrata nell’essersi messo al mio stesso livello e avermi considerato degna di rispetto.

Grazie al Professor Taffon, per aver accettato di essere il mio correlatore e aver dato anche il suo contributo al lavoro.

Grazie ai miei genitori, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile, in termini di mezzi di trasporto, denaro, ma soprattutto per la loro assoluta e cieca fiducia, per avermi spronata, per il loro sostegno fisico e morale, in tutti i momenti in cui ce n’è stato bisogno e non.

Grazie a Francesco, che ha contribuito dandomi, a sua volta, il suo sostegno materiale e morale, accompagnandomi in qualcosa che non era parte della sua vita, ma che ha accettato di far diventare tale, a tutto l’appoggio che non mi ha mai tolto e ha saputo tirar fuori in ogni momento, alla sua pazienza di starmi a sentire sempre e fino in fondo.

Grazie a Francesca, Sara, Giada, insostituibili colleghe e compagne di avventura –e sventura.

Grazie a Marco, prezioso collega e “assistente”.

Grazie a Giulia per la compagnia, alla Maestra Carla per la sua attenzione a distanza, e a tutte le persone che direttamente o indirettamente, volenti o nolenti, sono state coinvolte in questa esperienza, preoccupandosi e partecipando del suo procedere.

Grazie a tutti quelli che hanno fatto il “tifo” per me, senza dubitare nemmeno un attimo che ce l’avrei fatta.

Grazie al resto della mia famiglia, insostituibili sostenitori e desiderosi ascoltatori.

Grazie agli AMICI che hanno saputo e voluto essermi vicini in ogni modo possibile.

Grazie a tutti coloro che hanno sorriso con me dei miei successi e hanno gioito quando ce l’ho fatta.
Grazie anche alla facoltà di Lettere e Filosofia e al DAMS che mi hanno permesso di intraprendere questo cammino, seppur tortuoso e non privo di insidie, ma che mi ha dato la possibilità di conoscere, studiare e incontrare persone straordinarie.

Grazie, infine, a tutti coloro che hanno desiderato avere e leggere il mio lavoro, per la fede nella validità di questo e aver quindi creduto anche in me e nelle mie capacità.

Non so come avrei fatto senza tutto questo.

mercoledì 3 novembre 2010

come gli adolescenti.

mah, insomma.
sono qui che invidio gli adolescenti che si amano.
non mi sembra particolarmente buona come cosa.
voglio dire: questi sono lì che si sbaciucchiano, si strusciano, si guardano languidamente negli occhi, camminano abbracciati, si chiamano ogni minuto, si mandano idioti messaggini con paroline idiote sui cellulari, si sentono al telefono e subito dopo si scrivono su faccialibro, si fanno foto mentre si slinguano in maniera deplorevole e vergognosa, non si vergognano di niente, sembra che urlino al mondo che loro sono i più belli di tutti, si dicono cose sdolcinate...
come potrei invidiare tutto questo?
dovrei essere qui a odiarli, invece.
a me fanno schifo quelli che non hanno il contegno di baciarsi in un posto che non sia in mezzo alla folla. ma non ce l'avete una casa, una macchina, un cespuglio?
a me fanno schifo quelli che si strusciano in pubblico. li schiaffeggerei se potessi. perchè devi buttare le tue cose personali addosso a me?
a me danno l'urto quelli che si guardano negli occhi sospirando per delle ore intere, come dei poveri ebeti. gli lancerei i miei stivali pecorosi. 
mi irritano profondamente quelli che camminano abbracciati senza essere capaci di staccarsi un secondo, rischiando anche di andare al bagno insieme e pisciare nello stesso minuto. mi viene voglia di vomitare. 
non sopporterei se mi chiamassero ogni minuto. potrebbe esplodermi la testa mentre getto violentemente il telefono dalla finestra.
non ce la potrei mai fare a leggere messaggini idioti scritti con parole idiote sul mio telefono. mi sanguinerebbero gli occhi. mi cadrebbero le braccia. e mi si scioglierebbe l'aifono nelle mani. si rifiuterebbe anche lui. 
se ci sentiamo al telefono, non ci scriviamo immediatamente dopo da un'altra parte. non avremmo niente da dirci. e poi, cazzo, prendiamo un po' di respiro! 
mi danno terribilmente fastidio le foto di slinguamenti vari ed eventuali, pubblicate in bella vista sui social network. nessuno ti ha chiesto di vedere com'è quando lo fai.
e rabbrividisco alle parole sdolcinate. 
eppure.
eppure li invidio per davvero.
nella verità dei miei pensieri c'è una punta di vera invidia.
perchè io, veramente, non voglio: 
-slinguarmi in pubblico
-telefonarci mille volte al giorno
-sentire paroline sdolcinate
-scriverci milleseicento volte
no. 
niente di tutto questo.
io voglio solo innamorarmi violentemente come fanno loro.
che danno subito tutti sé stessi. che amano con ogni fibra del loro corpo. 
e lo fanno davvero.
che, se potessero, morirebbero per la persona con cui stanno.
che non sanno stare l'uno senza l'altro perché sentono che, senza, gli manca l'aria.
che non si vergognano di niente e si sentono liberi di urlare al mondo quanto si amano perché loro sono i più belli di tutti.
perché se si lasciano si distruggono dal dolore come se quella fosse l'ultima possibilità di amare nella loro vita.
che è così breve e loro si sentono già grandi. 
anche se al mondo ci sono mille altri adolescenti come loro. 
che si amano nel loro stesso modo.
loro non moriranno mai finchè sono insieme. 
e moriranno un po' quando si lasceranno.
ma avranno sempre, costantemente, l'amore –quello puro e vero– dalla loro parte. 
senza censure.
senza vergogne.
senza remore.
senza paure.
un amore così folle, puro e incosciente, c'è solo a quell'età.
ecco perché li invidio.
perché poi, a un certo punto, si cresce e non si riesce più ad amare così.
si cresce e subentrano un sacco di problemi.
si cresce e sembra che il cervello funzioni più del cuore.
ecco perché mi piacerebbe innamorarmi come un'adolescente. ancora una volta. 
e mi piacerebbe che si innamorassero di me come gli adolescenti. ancora una volta.