dài, dài. tenete duro.
è quasi finita.
pensate che dopo questo post ce ne saranno solo altri due a tediarvi a proposito della mia persona.
che poi, se non ve ne foste ancora accorti, questo è un blog.
di norma, nei blog, si parla di sé stessi.
delle proprie esperienze, dei propri pensieri, delle proprie opinioni, del proprio vivere.
ecco.
è una pratica estremamente narcisistica, scrivere un blog.
per questo, se non vi frega niente di me, né del mio narcisismo cronico, potete evitare di leggere.
fatta quindi la dovuta -e consueta- premessa, posso passare a parlarvi della terza cosa su di me.
si tratta di una delle mie molte malattie mentali.
(a questo punto, alcuni di voi staranno già pensando di consigliarmi un bravo psicologo. ma io lo so che dovrei frequentarne uno. solo che, come dire...manca la pecunia, ecco)
una cosa che mi perseguita da quando ero bambina.
una cosa che ho cominciato a fare da piccolissima e che ha creato diversi problemi ai miei genitori.
no. non è la droga.
e nemmeno l'alcol, se credete che sia quello.
-sono una brava ragazza io *sguardo innocente e ignaro. finto, ovviamente -
non mangio i miei simili e non rutto in pubblico (beh, questo a volte sì. ma non ditelo a nessuno).
è un'altra cosa.
una cosa per la quale non riesci ad impedirti di accumulare un determinato tipo di oggetto, occupando un sacco di spazio in casa.
e se è una casa piccola, il problema diventa ancora più grande.
volete sapere che cos'è, eh?
sento che la curiosità cresce dentro di voi.
ebbene...
non ve lo dirò.
buhuahahaha.
che cosa l'ho scritto a fare questo post?
beh, per darvi fastidio, no?
...
dài!
scherzavo!
sono simpatica?
hihihi.
va bene. torno seria.
seria...vabbè.
si tratta di una cosa strana chiamata Librofilia.
occhei. in realtà non sono sicura che questo termine esista davvero.
ma è esattamente il più adatto a descrivere quello che ho io.
avevo 8 anni quando mi sono accorta dell'esistenza vera dei libri.
quando a scuola la maestra ci ha fatto fare la "biblioteca di classe".
e da quel momento mi si è aperto un mondo intero.
mi succede questa cosa.
io non solo amo leggere, probabilmente, più di ogni altra cosa e persona al mondo.
ma amo i libri.
non solo l'azione di leggere. ma anche quella di comprarli, sceglierli, prenderli, portarli a casa, constatare che sono miei, accarezzare l'idea di poterli tenere sempre con me.
amo il loro odore, il loro peso. amo toccarli, tenerli fra le mani.
amo aprire la prima pagina e scriverci il mio nome, la data, e il posto in cui li sto leggendo.
"Chiara, Roma, Marzo 2011" così.
e sono convinta che anche loro, in qualche modo, mi amino.
sì. è un amore corrisposto il nostro.
pensate di no? pazzi.
i libri sono, né più, né meno, pezzi della mia vita.
pezzi importanti della mia vita.
adoro comprarli e adoro riceverli in regalo. adoro quando me li consigliano, li compro e constato che mi piacciono. e adoro le persone che me li hanno consigliati perchè hanno capito che avrebbero potuto piacermi.
ogni libro l'ho comprato in un momento particolare. e quasi tutti me li ricordo. mi ricordo perchè li ho comprati. mi ricordo più o meno il periodo in cui li ho comprati.
per me leggere è come per un discotecaro andare in discoteca.
quando leggo sono veramente io.
cadono le barriere, le paura, i problemi. non c'è più niente.
mi si apre la testa e comincio a vedere un film. immagino ogni singola parola di quello che sto leggendo.
e se un libro mi prende, sono capace di eliminare tutto il resto e occuparci le giornate intere. non vedo nient'altro.
da piccola non avevo bisogno di libri con le figure.
ho cominciato a leggere a 8 anni i libri con le figure. a 9 anni ero già stanca e leggevo Dickens, Conan Doyle, Swift, Alcott, Twain.
e non ho mai, mai, mai smesso.
ho letto libri di ogni tipo. ho trovato i miei autori-feticcio.
e quando finisco tutti i libri di un autore, mi manca finché non esce il libro successivo.
una nostalgia vera.
e quando stanno per uscire quelli nuovi, la vera trepidazione.
e mi sono disperata ogni qual volta non ho finito un libro perchè non riuscivo a farmelo piacere.
dai libri che ho letto non riesco a staccarmi.
quelli che non riesco a leggere devo subito darli via, perchè non posso sopportare l'idea che rimangano lì soli, senza che nessuno gli dia le attenzioni che si meritano.
insomma: se con me non hanno avuto successo, questo non vuol dire che non abbiano la possibilità di essere amati da qualcun altro.
non faccio altro che regalare libri.
ADORO regalare libri. regalerei SOLO libri.
ho scoperto, dopo aver lungamente superato l'infanzia e l'adolescenza, una passione vera e forte per i libri per ragazzi (e cerco ancora di non vergognarmene).
e per almeno 15 dei 25 anni della mia vita, ho odiato mia mamma per non avermi mai permesso di avere una libreria vera in camera.
ne consegue che ho libri sparsi e riposti in qualsiasi luogo possibile della casa, la maggior parte dei quali in soffitta (e non immaginate nemmeno quanto mi manchino e quanto soffra a saperlì lì, tutti soli, a rischio di ammuffirsi, poverini).
ne consegue un odio potentissimo, da parte di mia mamma, ogni volta che le riporto a casa un nuovo "cucciolo".
e ne consegue che, da anni, non faccio altro che ripetere: «la prima cosa che porterò in casa mia saranno i libri. riempirò una parete di libri. anche tutte le pareti se è necessario. avrò la casa invasa dalle librerie» con annessi occhi iniettati di sangue uniti a uno sguardo psicotico da killer.
credo proprio che i libri siano una delle mie ragioni di vita, senza scherzare.
e se trovo qualcuno con la mia stessa passione, potrei passarci giorni, ininterrottamente, a parlare solo di questo.
vi ho spaventato?
lo so.
però insomma, se mi volete bene e dovete (o volete) farmi un regalo, adesso lo sapete: regalatemi un libro.