"io scrivo": una di quelle frasi piccole che si portano dietro troppo. io scrivo perchè ne ho bisogno. sono grafomane, non posso farne a meno. come la droga. una di quelle cose che se non ce l'hai vai in crisi.

mercoledì 14 marzo 2012

L'escalation della settimana. Prima Parte.

da quando ho cominciato ad entrare un po' di più nella routine lavorativa, la mia settimana (o le mie settimane) hanno assunto una piega molto simile le une alle altre.
certo, è chiaro che ogni giorno c'è una cosa nuova (ultimamente, sarebbe più appropriato dire che ogni giorno ce n'è una, ma questa è un'altra storia), solo che i giorni si succedono un po' tutti in un modo simile, quanto a scansione del tempo. 
ed ecco cosa succede.
Lunedì: 
ore 6:45. sveglia, con conseguente ricerca del proprio io (che, probabilmente, è andato a perdersi in chissà quale meandro della notte)
ore 6:50. emersione dal piumone mentre spuntano due lacrime di dolore.
ore 6:52. non capacitarsi che il week end sia già finito.
ore 6:53. pensare con rabbia che il week end è troppo corto. 
ore 6:55. sosta di fronte all'armadio aperto in stato catatonico, cercando di capire cosa indossare per la giornata.
ore 7:00. rendersi conto che il tempo è troppo poco per stare lì a tergiversare.
ore 7:01. rimpiangere il fatto di non aver deciso ieri sera cosa indossare oggi.
ore 7:02. cospargersi di colla ed entrare nell'armadio, uscendone con ciò che ti resta attaccato addosso (per fortuna la mia maniacalità ha fatto sì che sistemassi tutti i vestiti -o quasi- in ordine cromatico)
ore 7:03. apertura dell'acqua della doccia e disgregazione della "madonna di Loreto" (tutti gli anelli, braccialetti e braccialettini che ho su mani e polsi).
ore 7:05. tuffo sotto la doccia. di solito il lunedì è il giorno dello shampoo. di solito quando mi faccio lo shampoo mi va il sapone negli occhi. di solito quando mi va il sapone negli occhi, bestemmio.
ore 7:15 uscire dalla doccia fradicia e andare a recuperare l'accappatoio messo a scaldare sul termosifone, per non avere freddo quando esco dalla doccia. 
lo so.
asciugatura della doccia. 
vestirsi.
denti. 
preparare il pranzo per la giornata (che se non è pronto dalla sera prima si riduce a una carota, un finocchio e una scatoletta o due vasetti di yogurt).
ore 7:40. ecco. ora arriva la prima (e forse maggiore) fatica erculea della giornata. 
perché voi credete che sia difficile tirarsi su dal letto.
ma non sapete quanto è difficile SVEGLIARE IL MIO COMPAGNO. 
ore 7:45 asciugatura capelli. 
ore 7:55/58. intimare a Daniele di sbrigarsi mentre si mettono le ultime cose nella borsa, senza dimenticarsi gli occhiali. (MAI dimenticare gli occhiali. MAI). 
ore 8:00 indossare il cappotto. 
ore 8:10 circa. partire per andare a lavoro. 
ore 8:40. inizio effettivo della giornata lavorativa. 
piani di sala.
telefonate.
controllo copioni.
telefonate.
controllo agenda. 
telefonate. 
copie dei copioni.
telefonate.
bestemmie.
telefonate. 
ore 12:00 pausa. (stocazzo. ovvero: non faccio pausa quasi mai perché ci sono sempre altri 1000 cazzi a cui stare dietro e, guardacaso, proprio nella mia ora di pausa.)
ore 13:30. fine della pausa. e conto alla rovescia per l'uscita dall'ufficio.
che se è alle 17:30 mi fa fare questa faccia -> 





e se è alle 19:30 mi fa fare quest'altra faccia  




dalle 13:30 alle 17:30 o alle 19:30 si ripete il lavoro:
turni
telefonate
copioni 
telefonate
bestemmie
telefonate
agenda
telefonate
recupero degli attori dispersi
telefonate
delucidazioni sui dubbi dei direttori
bestemmie
telefonate
altre bestemmie. 
ore 17:30 o 19:30 ritorno a casa. sosta dai miei. preparazione cena
ore 20:45 a prendere il mio compagno
ore 21:30 cena
ore 22:00 morte nel letto a vedere -di solito- qualche puntata di qualche telefilm
ore 23:00 crollo totale nel sonno. 

continua...

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