"io scrivo": una di quelle frasi piccole che si portano dietro troppo. io scrivo perchè ne ho bisogno. sono grafomane, non posso farne a meno. come la droga. una di quelle cose che se non ce l'hai vai in crisi.

lunedì 19 marzo 2012

l'escalation della settimana. Quarta -e ultima- Parte.

Domenica
ore 8:00 alzarsi dal letto.
non è vero. è alle 8, che in teoria dovresti alzarti dal letto, ma non lo fai mai perché hai troppo sonno. quindi finisci sempre per alzarti una mezz'ora/45 minuti dopo correndo come una pazza per fare tutto.
ore 8:45. alzarsi dal letto.
correre come una pazza per fare tutto. 
ore 9:15/9:30. tuffarsi dentro la macchina. imboccare il raccordo. volare a velocità raddoppiata verso Fiumicino. (perché è l'unico modo che hai per accompagnare Daniele a lavoro, altrimenti farebbe tardi.)
0re 10:15. rientrare in casa. 
ore 11:00. essere sul divano da circa 45 minuti in stato catatonico cercando di convincersi che è il caso di alzarsi per pulire, senza trovare effettivamente una motivazione se non, in realtà, quella che la casa fa già schifo e fra qualche giorno sarà ancora peggio e ti provocherà delle crisi di panico che potrebbero lasciare su di te dei segni indelebili per il resto della tua esistenza. 
ore 11:01. alzarsi dal divano. 
ore 11:02-16:45. passare l'aspirapolvere; pulire i pavimenti; pulire la cucina; pulire il tappeto; spolverare; sistemare il divano; cambiare le lenzuola; piegare i panni asciutti; fare una lavatrice; stendere i panni bagnati; rifare i letti; passare di nuovo l'aspirapolvere perché hai creato altra polvere spostandoti tipo flash per tutta la casa; bestemmiare la polvere; pulire la cucina; pulire il bagno. 
ore 16:45. pensare di essere morta. 
ore 16:50. rendersi conto di essere viva e partire per andare a trovare la nonna. 
ore 17:05. a casa della nonna. bere 190838732018930 caffè. forse un tè. chiacchierare amabilmente. 
ore 17:45. rendersi conto che è tardissimo e che è il caso di partire perché il traffico sul raccordo potrebbe essere micidiale. 
ore 17:50. imboccare il raccordo schizzando tra una corsia e l'altra per raggiungere al più presto la roma-fiumicino. 
ore 18:15. arrivare. parcheggiare cercando di evitare la polizia municipale che è in agguato a fare multe. imprecare contro la polizia municipale. parcheggiare probabilmente troppo lontano. correre come una disperata verso l'ufficio di Daniele che starà per uscire. 
ore 18:20. baciare Daniele. essere felicissima che sia finalmente uscito dall'ufficio. 
ore 18:30. risalire in macchina per dirigersi verso casa. lamentarsi dell'essere stanchi per aver pulito tutto il giorno e di non aver voglia di cucinare. 
pre 19:15. entrare in casa. ringraziare gli dei di avere una casa. spiattellarsi sul divano. morire per un po'. 
pre 19:30. decidere -probabilmente (molto probabilmente. anzi: sicuramente)- di prendere una pizza. ordinarla. 
ore 20:30. sbafarsi la pizza. 
ore 21:30. scivolare prima nel pigiama e poi nel letto. 
ore 21:45. guardare un film/una serie televisiva/leggere un libro/farsi le coccole/dedicarsi ad affari sporchi e peccaminosi. 
ore 23:00. piangere tantissimo perché il week end è già finito. 
ore 23:15. lamentarsi che il week end sia troppo corto e si vorrebbe tanto qualche giorno in più per riposarsi. 
ore 23:30. morire.  


Nessun commento:

Posta un commento